Il piagnisteo delle coop sociali sui mancati utili dovuti ai tagli del DL Salvini svela il sospetto che i grandi principi di carità siano subordinati a ragioni di profitto. Si fa finta di non capire che i soldi dello Stato servono all'integrazione solo di chi ha ottenuto lo status di rifugiato, non di tutti i migranti sbarcati illegalmente in Italia. Il documento congiunto delle centrali cooperative emiliane sui tagli del decreto Salvini rischia di essere un boomerang. Anzitutto perché, lamentando un problema di cassa, i professionisti della migrazione hanno mostrato l’effetto collaterale della discutibile politica di accoglienza in atto in Italia dal 2012 che ha fatto proliferare un business di una domanda gonfiata dalla stessa offerta.
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Roncato e l’aborto, alla ricerca del perdono
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- Scritto da Andrea Zambrano
- Categoria: Bioetica
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